
Nel contesto dell’edizione, una volta completata la composizione, viene disegnato un test di correzione, che viene dato al correttore. Dall’inizio della stampa della stampa, la correzione è stata spesso eseguita da due correttori: la prima leggi una copia del test ad alta voce, il secondo ha fatto le correzioni mediante segni convenzionali. Il lettore utilizzato, per segnalare le varie punte di punteggio e stili tipografici, di termini abbreviativi: apre per una parentesi lavorativa, azienda per una parentesi di chiusura, vongola per un punto esclamativo, sopra i punti di sospensione, ecc. Successivamente il correttore funziona da solo, apposizione delle sue correzioni sull’inchiostro rosso seguendo i codici convenzionali: un segno indica il carattere o i caratteri da modificare nel corpo del testo e la correzione da apportare è menzionata nel margine.
Alla fine del processo, il lettore (o il correttore di stampa) dà un bene da sparare.